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BIRRA
Bevanda a basso tenore alcolico, frizzante e schiumosa,
di sapore amarognolo e colore variante dal biondo al rosso allo scuro,
ottenuta dalla fermentazione del malto d'orzo (o di altri cereali quali
riso, grano e mais) e aromatizzata con luppolo. Possono essere considerate
bevande analoghe alla birra la chica di mais messicana, il sakè
giapponese ricavato dal riso e il kvas russo ottenuto in origine
dalla fermentazione del pane di segale. La birra fu la prima bevanda fermentata
entrata nell'alimentazione umana, poiché si ritiene che la scoperta
dei processi di saccarificazione dei cereali risalga a circa 5000 anni
prima di Cristo. Le prime testimonianze sulla produzione e il consumo
di birra provengono dalla Mesopotamia e la sua diffusione è accertata
già in epoca preromana in tutte quelle zone dell'Europa, dell'Asia
e dell'Africa mediterranea nelle quali non era coltivata la vite. I sumeri
e gli assiro-babilonesi ne regolamentarono il consumo per legge (codice
di Hammurabi), ne affidarono la produzione a una corporazione specializzata
di artigiani e la considerarono, più che una bevanda, un nutrimento,
tanto da inserirla nel salario dei lavoratori. In Egitto, in Palestina,
in Macedonia, oltre che nei paesi dell'Europa del nord, la birra fu associata
a pratiche religiose e rituali: veniva bevuta durante i funerali in onore
delle virtù del defunto e offerta in sacrificio alle divinità
(Ishtar in Assiria, Thot in Egitto, Gambrinus nelle regioni nordiche).
I romani non furono grandi bevitori di birra, anzi l'avvertirono come
un elemento della cultura delle popolazioni barbare stanziate alla periferia
dell'impero, e quindi estraneo a loro. Furono proprio le migrazioni di
quei popoli a diffondere in ogni angolo d'Europa l'uso della birra, di
cui i monaci cristiani perfezionarono già prima del Mille, nelle
cantine dei monasteri, le tecniche di fabbricazione. Soprattutto in Francia
e in Germania, nei secoli successivi, interventi legislativi mirarono
a uniformare i criteri di fabbricazione, di conservazione e di commercio
della birra. L'impiego del luppolo come aromatizzante fu introdotto in
Germania nel 1275; nel 1487 fu promulgato da Alberto IV di Baviera il
decreto sulla genuinità della birra convertito poi in legge generale
da Guglielmo II (1516). Questa legge (Reinheitsgebot, legge della
purezza) imponeva la produzione della birra mediante malto di orzo, luppolo,
lievito e acqua, vietando ogni altro ingrediente. A partire dal XVIII
secolo, con l'introduzione di perfezionamenti tecnici riguardanti la qualità
dei lieviti, si consolidò in Europa la supremazia dei maestri birrai
tedeschi (Monaco e Dortmund); in Germania venne anche messo a punto, nella
seconda metà del XIX secolo, il ciclo produttivo della birra a
bassa fermentazione (in cui il mosto raggiunge la temperatura di 4-6°)
che divenne il più usato nell'Europa continentale e nel mondo,
mentre l'antico sistema ad alta fermentazione (mosto da 15 a 20°)
permaneva in Gran Bretagna. In Italia fino alla metà dell'Ottocento
si consumarono modeste quantità di birra, prevalentemente di importazione
e solo nelle regioni alpine. La prima fabbrica italiana fu creata a Brescia
nel 1828 da Frank Xavier Wührer e con il consumo crebbe nel Novecento
un'industria birraria sviluppata ma non ancora competitiva a livello europeo.
R. Nistri

F. Niccolini Adimari, Il libro della birra, Sonzogno, Milano 1975;
A. Perrier-Robert e A. Mbay, La bière, Larousse, Parigi 1988.
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